Apr
2009
Vendetta omicida contro il Padrone
Fatta questa premessa, Kervern prosegue ammettendo che il legame tra la storia portata sullo schermo e la realtà è profondo: “L’idea del film – rivela – ci è venuta leggendo di una fabbrica tessile che davvero ha delocalizzato il suo stabilimento da un giorno all’altro, in una notte sola: e il giorno prima, alle operaie era stato pure regalato un grembiule nuovo…”. Ed è esattamente quello che, allo schermo, accade alle lavoratrici di una analoga fabbrica della Piccardia: il giorno prima il dono del camice, quello successivo la fabbrica smantellata, e i manager scomparsi. E con appena duemila euro ciascuna di liquidazione. Riunite per discutere il da farsi, le donne accettano la proposta avanzata da una di loro, la misteriosa Louise (Yolande Moreau): investire queste somme per assoldare un killer professionista e ammazzare il boss.
Il tutto in un film molto molto dark, in cui scorre sangue abbondante, e che affastella fin troppi temi: dalla complessità delle identità sessuali alle malattie terminali, dalle paranoie post-11 settembre alla presenza americana in Iraq. Ma, su tutto, svetta la questione operaia: come dimostra il fatto che il titolo della pellicola è un omaggio esplicito (citato anche sullo schermo) della rivoluzionaria ottocentesca francese Louise Michel. “Certo, questa è una commedia – spiega Kervern – ma è vero che un’opera come la nostra può risvegliare le coscienze. Con questo ovviamente non voglio invitare gli operai a uccidere i padroni: ma a sfoderare un po’ di maleducazione, di cattiveria, sì. Perché arrabbiarsi, ogni tanto, fa anche bene: resti povero, ma riacquisti la tua dignità”.
E sul futuro, il regista si professa pessimista: “Una volta sapevi che il padrone lo trovavi nel castello, oggi, come nel film, non si riesce nemmeno a sapere chi è. Se il G20 pensa di moralizzare questo capitalismo clandestino, gli auguro buona fortuna… Certo, finché ci saranno tv e aiuti alimentari, le rivoluzioni non verranno: ma, come ha dimostrato il morto di ieri proprio al G20, in un momento così delicato basta una scintilla per far esplodere tutto”.
Ma lui e il suo partner professionale, Benoit Deléphine, sono decisi a non mollare, a continuare a raccontare storie di perdenti. Come quella che gireranno quest’estate, con Gerard Depardieu nel ruolo di un sessantenne alla soglia della pensione: “C’è anche il sequestro di un manager, come accade in questi giorni – conclude Kervern – ma noi la scena l’abbiamo scritta prima…”.