Sicurezza sul lavoro
ROMA – Pronte le nuove regole per la sicurezza sui posti di lavoro. Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legislativo contenente disposizioni integrative e correttive al testo unico oggi vigente, che risale al 1994. Secondo il ministro del Welfare Maurizio Sacconi “il provvedimento è all’interno della delega decisa dal governo Prodi”. Ma la reazione della Cgil è molto negativa: “Questo norma – ha detto il segretario generale Guglielmo Epifani – è un grave errore che non capiamo e che il Paese fatica a comprendere”.

Tra le novità, il fatto che le sanzioni penali resteranno solo per violazioni gravi. Sacconi ha spiegato che ”l’arresto esclusivo” viene mantenuto per l’omessa valutazione del rischio, nelle aziende che sono a elevato rischio di incidente. Alcune modifiche riguardano il confine tra ”arresto o in alternativa ammenda” e sanzioni amministrative. Quando le violazioni sono sicuramente ”sostanziali” si applica l’ammenda (penale) e quando invece sono ”sicuramente solo formali” si applica la sanzione amministrativa. ”Il penale – ha sottolineato il ministro – ha senso ogni volta che la violazione è sostanzale. Non si puo’ applicare per violazioni come irregolarità nella scrittura dei documenti o della trasmissione dei dati)”.

Il ministro ha aggiunto che ”non è vero che più c’è la sanzione, più c’è sicurezza. La cosa importante è assicurare l’effettività della sanzione”. Con le nuove disposizioni la sanzione massima, che è prevista per ilprogettista, sale a circa 20.000 euro, mentre per il datore di lavoro diventa di circa 8.000 euro. Ancora, secondo il ministro con le norme appena approvate sarà più facile sospendere l’attività di un’azienda che ha violato le norme sulla sicurezza. Nel decreto viene sostituito l’attuale parametro della “reiterazione” della violazione, a quello di “violazioni plurime” che consente di sospendere l’attivita già alla prima ispezione.

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Sacconi ha assicurato che, comunque, saranno consultate le parti sociali e che “il testo è aperto a modifiche”. Il testo, ha sottolineato, “è aperto”, passa ora all’esame della conferenza Stato-Regioni e delle competenti commissioni parlamentari. “Mi auguro che il confronto voglia essere civile – ha concluso Sacconi – perchè non accetterò o reagirò con forza a chi dovesse usare un linguaggio esasperato”.

Davanti a Palazzo Chigi, per tutta la mattina c’è stato un presidio della Fiom-Cgil che ha protestato vivacemente contro “le stragi sul lavoro in continuo aumento” e contro il provvedimento del governo. Durissimo Gianni Rinaldini (Fiom-Cgil): “Un provvedimento inaccettabile. Sono attenuate le sanzioni nei confronti delle imprese e si riducono le forme di controllo e prevenzione. Per noi il vecchio testo unico andava bene, aveva ricevuto il giudizio negativo di confindustria e delle organizzazioni imprenditoriali che chiedevano uno stravolgimento in nome della semplificazione”.