Gen
2009
Quegli occhialetti così “vintage”
IL 3D è uno dei protagonisti della fiera di elettronica Ces (Consumer electronics show) di Las Vegas. ha tutta l’aria di una moda, perché numerosi grandi nomi delle tv e dell’informatica si stanno spremendo le meningi per un obiettivo adesso abbastanza futuristico, ma tra qualche mese chissà: portare il 3D nei salotti della gente comune, per vedere film, partite di calcio o altri sport, videogame (queste tre le principali applicazioni).
Già, quel 3D finora confinato nelle sale cinematografiche (poche, in verità), arriverà alla portata di tutti, scommettono in molti. Ci crede Panasonic, che ha mostrato a Las Vegas il primo esempio di 3D Full HD Plasma Home Theater System, in arrivo sul mercato nel 2010: un insieme di tv al plasma gigante, 103 pollici ad alta definizione, e un lettore Blu Ray in grado di mostrare immagini in full HD (1920 x 1080 pixel) all’occhio sinistro e all’occhio destro separatamente, in modo da creare un effetto di sdoppiamento. È quello che dà l’illusione delle tre dimensioni. E che anche causa un po’ di giramenti di testa ad alcuni (uno dei motivi per cui il 3D stenta a decollare).
Servono contenuti ad hoc per questo 3D e infatti Panasonic si sta accordando con i big di Hollywood per avere film che appaiono in tre dimensioni. Sono necessari infine occhialetti speciali, più sofisticati di quelli usa e getta utilizzati dagli anni ’80 per vedere spettacoli in 3D in alcune sale. Lo stesso vale per i primi televisori a schermo piatto, sempre al plasma, che Samsung, Hyundai e Mitsubishi hanno cominciato a vendere dal 2008 con il nome di “3D Ready Tv”, al prezzo di 1.850 dollari per 42 pollici e 2.656 dollari per i 50 pollici. Samsung lancerà altre tv 3D Ready quest’anno, anche se finora solo Panasonic ha presentato un lettore Blu Ray 3D, necessario per avere anche l’alta definizione, oltre alle tre dimensioni. In passato, i soli esempi di televisori 3D erano con una tecnologia ormai poco diffusa, quella con retro-proiettore, cosiddetta DLP, di Texas Instruments.
Altri annunci mirano invece a superare la barriera del dover creare contenuti ad hoc per il 3D. nVidia, la più nota azienda di chipset grafici, ha presentato un sistema per vedere in tre dimensioni giochi normali, già disponibili sul mercato: ad oggi sono 350. Giochi insomma che siamo abituati a vedere in due dimensioni vengono trasformati in 3D dalla tecnologia nVidia, che consiste in occhiali speciali, uno scatolotto che emette raggi infrarossi e driver da installare sul computer, a un prezzo totale di 199 dollari. I raggi infrarossi comandano gli occhialetti, facendo chiudere e aprire le lenti in modo sincronizzato, in modo da mostrare a ciascuno dei due occhi, 60 volte al secondo, un’immagine rapidamente aggiornata. Si crea così lo stesso effetto di sdoppiamento che è cardine del 3D. Il requisito è uno schermo che supporti almeno 120 aggiornamenti al secondo e che sia cioè a 120 MHz, come le nuovissime Tv presentate di recente dai principali marchi.
Sulla stessa linea è una piattaforma tecnologica presentata da Dolby. Finora Dolby ha portato il 3D nelle sale, ora è pronta per quello che chiama il “3D domestico”. La sua tecnologia semplifica il processo di trasformazione di normali film (in futuro, anche i videogame) in film 3D, da parte dei produttori. I film 3D saranno messi in comuni dischi Blu Ray e saranno utilizzabili da normali lettori Blu Ray. Bisognerà comunque avere televisori 3D Ready e gli occhialetti. La moda è appena partita e ancora non si sa se davvero decollerà, per approdare in tempi brevi nei salotti della gente. Lo sarà solo a patto che le Tv 3D costeranno poco più di quelle normali, se ci saranno abbastanza film compatibili. E se gli occhialetti diventeranno meno scomodi da usare.