Mag
2009
“Il cinema uccide i dittatori”
I bastardi senza gloria del titolo sono un gruppo di soldati ebrei americani comandati dal tenente Aldo Reiner (Brad Pitt con i baffetti) per compiere azioni di guerriglia nella Francia occupata. Per generare il terrore tra le fila nemiche, i nostri torturano e ammazzano i soldati tedeschi: spappolano loro la testa con la mazza da baseball, scalpano i morti e incidono svastiche sulla fronte dei superstiti. La storia del gruppo s’intreccia con quelle di una ragazza ebrea (Mèlanie Laurent) sopravvissuta alla strage della sua famiglia e che vive in incognito a Parigi, dove gestisce un cinema. Di lei s’invaghisce un eroe di guerra nazista, che chiede a Goebbels di celebrare la première del nuovo film di propaganda, di cui è protagonista come attore, proprio in quel cinema. La giovane donna vede nell’evento, cui sarà presente lo stesso Hitler, l’occasione di vendicare la morte dei suoi cari, facendo bruciare la sala grazie a una montagna di pellicola altamente infiammabile. Ma, a sua insaputa, anche i bastardi, per ordine di un generale britannico (Mike Meyers, l’ex Austin Power) hanno dato il via all’operazione Kino, per far esplodere la sala, con la complicità di una famosa attrice (interpretata dalla tedesca Diane Kruger) che fa il doppio gioco. A mettere i bastoni tra le ruote un “cacciatore di ebrei”, il colonnello Hans Landa, poliglotta, interpretato dall’attore tedesco Christoph Waltz.
Non poteva mancare il cinema italiano, e non solo nel titolo, ispirato a Quel maledetto treno blindato di Enzo Castellari (1977). Lo stesso capo dei bastardi Brad Pitt si traveste da cineasta italiano, insieme a due compagni, per avere accesso alla premiere del film. Vengono però scoperti dall’implacabile colonnello Hans Landa che, a differenza loro, si esprime benissimo anche nella nostra lingua. Brad Pitt, accompagnato alla Croisette da Angelina Jolie, con questo film è riuscito finalmente a realizzare il desiderio di lavorare con Tarantino. In conferenza stampa, scherza su come ci è riuscito: “Quentin mi è venuto a trovare con la sceneggiatura. Abbiamo parlato tutta la notte. La mattina dopo c’erano cinque bottiglie di vino e molti resti di sigarette. Sei settimane più tardi avevo indosso l’uniforme ed ero sul set, così mi sono preparato al ruolo”.
Tarantino e il resto del cast ha brindato in conferenza la nascita del figlio di uno degli attori. Il regista, Palma d’oro nel ’94 con Pulp Fiction, si dice onorato e felice di essere nuovamente in concorso al Festival di Cannes, “il luogo che più rappresenta il cinema di tutto il mondo”. Non sembra preoccupato del fatto che a presiedere la giuria sia Isabelle Huppert, che avrebbe dovuto interpretare da diva tedesca spia per gli alleati (ruolo poi andato a Diane Kruger): “Non sono spaventato, non c’è acrimonia tra noi. Io l’adoro, guardo i suoi film tutti i giorni e spero di poter lavorare con lei. Non ha potuto partecipare al film per via di suoi precedenti impegni”. fonte repubblica.it