Meravigliosa Filippi

 ROMA – Semplicemente perfetta. Solo così si può definire la prova di Alessia Filippi, neocampionessa del mondo nel 1500 stile libero. Gara impeccabile, iniziata senza strafare mentre la danese Friis e la romena Potec spendevano oltre le loro possibilità. Poi la Filippi prende il comando e non lo lascia più con un crescendo impressionante fermano il cronometro a 15’44”93. L’aggancio si è materializzato ai 950 metri (Friis avanti di 0″56) e il sorpasso è diventato realtà ai 1000 metri, con la Filippi in testa di 0″01: pochissimo, ma abbastanza per far esplodere il pubblico del Foro Italico. La romana continua a spingere, incrementa il vantaggio (1″92 ai 1200 metri), spegnendo ogni velleità di rimonta della Friis, che alla fine si deve accontentare dell’argento davanti alla Potec. La Filippi regala all’Italia il terzo oro e l’ottava medaglia complessiva nella rassegna iridata.

VOLEVO EMOZIONARE – “Volevo emozionare ed emozionarmi – è raggiante l’azzurra -. Per vincere ho cambiato molto il mio atteggiamento. Adesso c’è una nuova Alessia, è meglio perché è molto più determinata, e ora voglio confermarlo. Da qui alle Olimpiadi prometto di dare il massimo, perché voglio prendermi tutto ciò che è possibile ed entrare nella storia”. Poi un ringraziamento al suo pubblico, quello di Roma. “Questa medaglia la volevo a tutti i costi. Il pubblico lo sentivo, mi ha dato una carica fortissima e ringrazio anche tutti coloro che mi hanno applaudito dal divano. Grazie ai romani e agli italiani: volevo portare in alto la bandiera italiana e spero che dopo tutti cantino l’inno”.

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LA RISPOSTA DI FEDERICA – Si prende la scena anche federica Pellegrini. Niente podio, visto che si trattava di semifinale, ma polverizzato il suo stesso primato del mondo: abbattuto il muro dell’1’54”, cronometro bloccato a 1”53’67”. “Oggi mi sono rimessa in linea, prima avevo ancora i 400 nelle braccia – commenta a caldo la Pellegrini -. Sono un’atleta modello – dice scherzando -. Che bello aver fatto il mio nono record del mondo prima dei 21 anni… Ora però non dite che il mio primato è imbattibile, è meglio stare con il profilo basso. In acqua è il mio unico modo di sfogarmi, e spero di farlo sempre meglio”. Complimenti anche alla Filippi:”Vorrei anche dire che non è mai uscito dalla mia bocca che farò gli 800, anzi non sono sicura di farli, e ora penso solo alla finale dei 200″

BIEDERMANN TRAVOLGE PHELPS – Straordinaria impresa del tedesco Paul Biedermann, che dopo aver vinto l’oro nei 400, si ripete anche nei 200 stile libero. Impresa ingigantita dalla polverizzazione del record del mondo e soprattutto dal fatto di aver battuto il mostro sacro Michael Phelps, lontano dai suoi standard con il tempo di 1’43”22. Terzo posto per il russo Izotov. La giornataccia per Phelps si è poi chiusa con la sconfitta nella semifinale dei ‘suoi’ 200 dorso: un secondo posto dietro il giapponese Matsouda che non pregiudica l’ingresso alla finale.

GIAPPONE D’ORO NEI 100 DORSO – Il giapponese Juniya Koga ha vinto la medaglia d’oro nei 100 dorso con il tempo di 52″26. Argento al tedesco Helge Meeuw (52″54) e bronzo allo spagnolo Aschwin Wildeboer (52″64)

LA SPOFFORTH SPODESTA LA ZUEVA – Grande reazione della britannica Gemma Spofforth, oro nei 100 dorso in 58″11, nuovo record del mondo. Il precedente primato di 58″48 apparteneva alla russa Anastasia Zueva, oggi seconda, ed era stato stabilito appena 24 ore prima. Al terzo posto l’australiana Emily Seebohm.

VITTORIA DELLA SONI – La statunitense Rebecca Soni ha vinto la medaglia d’oro nei 100 rana. La Soni si è imposta con il tempo di 1’04″93. Medaglia d’argento per la russa Yuliya Efimova (1’05″41) e medaglia di bronzo per la statunitense Kasey Carlson (1’05″75).

RECORD ANCHE PER VAN DEN BURGH – Altro primato del mondo caduto nei 50 rana. Lo ha stabilito nella seconda semifinale il sudafricano Cameron van den Burgh in 26”74. Niente da fare per l’azzurro Terrin, che ha mancato l’accesso tra i primi 8.

COLBERTALDO EUROPEO – Federico Colbertaldo in gran spolvero sugli 800 stile. L’azzurro fa il record europeo in 7’44”29, abbassando il vecchio primato del russo Yuri Prilukov (Montreal 2005). Il suo tempo non è neanche sufficiente a “vincere” il turno prelimnare (il tunisino Mellouli e il canadese Cochrane fanno meglio rispettivamente di 2 secondi e mezzo e di 68 centesimi) ma il terzo tempo finale mette il trevigiano in una buona posizione in vista delle medaglie. “Vengo da una stagione non splendida – ha commentato Colbertaldo – ma nei due eventi principali, questi mondiali e gli europei in vasca corta, ho fatto bene. Il mio obiettivo era il record europeo; la finale è un’occasione ghiotta per fare ancora meglio. Veder giocare le nostre squadre di pallanuoto in questi giorni mi ha caricato moltissimo”. Nella stessa gara Samuel Pizzetti si è classificato sedicesimo, e non ha quindi centrato la finale, con 7.59.67. La finale è in programma domani. Non passa invece Filippo Magnini, (che ovviamente punta soprattutto su 50 e 100 stile libero). Il marchigiano ha chiuso in 27”59.

Pallanuoto. Azzurri ko anche con l’Australia. L’Italia maschile di pallanuoto sconfitta dall’Australia 6-8 (2-2, 1-1, 2-3, 1-2) nella partita valida per i piazzamenti dal nono al dodicesimo nel torneo di pallanuoto. All’Italia ora non resta che giocarsi l’11mo posto giovedì contro la Cina (sconfitta dal Montenegro 13-5), mentre l’Australia e il Montenegro si contenderanno il nono posto. Brasile e Sud Africa, invece, si sono aggiudicate rispettivamente 13mo e il 15mo posto: il Brasile ha sconfitto la Macedonia soltanto ai rigori con uno score di 16-15 (i tempi supplementari si sono chiusi 12-12), mentre il Sud Africa si è imposto di misura sul Kazakistan (6-5).