Lo scorso 10 Maggio, presso il centro sportivo Pennile di Sotto di Ascoli Piceno, si è concluso l’importante progetto “IN CAMPO CONTRO LO STIGMA”, organizzato e promosso dal Centro Sollievo e la cooperativa P.A.Ge.F.Ha., in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale Area Vasta 5 dell’Asur Marche.
L’intero progetto ha visto dei ragazzi dell’Istituto “Celso Ulpiani” (istituto agrario e istituto alberghiero) confrontarsi con il pregiudizio sulle malattie psichiche, attraverso la conoscenza di nozioni e luoghi significativi, ma soprattutto attraverso lo scambio diretto con gli utenti dei centri specializzati di salute mentale.
Ascoltiamo le interviste di Valeria
La Psicologa Lucia Bellini, la coordinatrice del centro sollievo dell’ambito sociale 22, afferma che questo progetto è stato una declinazione di un’attività che l’ambito porta avanti da tanti anni con gli istituti superiori di Ascoli. L’obiettivo primo è INFORMARE sulla malattia mentale e sul conseguente pregiudizio associato. È proprio il pregiudizio ad essere il primo portatore di un disagio, che è quello contro cui davvero possiamo fare qualcosa di concreto.
Nella giornata conclusiva si è quindi svolto un mini torneo di calcetto fra le squadre composte dai ragazzi e le squadre “Stella del Mare” e “Psycho” del Dipartimento di Salute Mentale ASUR AV5. La competizione è stata agguerrita e il livello di agonismo si è sentito persino sugli spalti, tuttavia non sono mancati momenti di puro divertimento, come hanno dimostrato le varie papere, prima fra tutti il volo di una scarpa da tennis durante un tiro in porta!
In definitiva, l’evento è stato un vero e proprio successo e lì a raccogliere le testimonianze a caldo c’era Radio Incredibile che, con l’occasione, ha voluto dare voce alle emozioni dei partecipanti.
La prima a parlare è stata la professoressa Cameli dell’istituto Ulpiani: “Il lavoro è iniziato circa 3 mesi fa quando i ragazzi delle classi quarte si sono incontrati con le psicologhe che hanno partecipato al progetto. Insieme hanno svolto varie attività e di volta in volta hanno riflettuto sulle problematiche legate allo stigma. Il messaggio è stato subito chiaro: tutti possono avere delle cadute, l’importante è rialzarsi e poter riprendere in mano la propria vita”.
Abbiamo poi incontrato Barbara, Dino, Davide, Andrea, Tony, Elisabetta e Danilo, pazienti e operatori dei centri di salute mentale. Loro sono stati i protagonisti attivi della giornata, perché hanno giocato nelle squadre che si sono affrontate nel torneo. Tutti ci hanno raccontato di un’esperienza bellissima perché capace di regalare una vera integrazione, dato che poi i ragazzi delle scuole e i pazienti sono stati mischiati all’interno delle squadre stesse. “Siamo quasi uguali a loro, non proprio uguali… più che altro per l’età!”. E ancora: “Sapevamo di aver organizzato una bella giornata, ma non ci aspettavamo fosse così bella”.
Il clima bellissimo e pieno di sorrisi si è mantenuto costante, anche incontrando i ragazzi delle scuole. Al microfono ci hanno raggiunto dapprima la 4^G dell’Istituto Agrario e poi la 4^B dell’Istituto Alberghiero.
“Oggi è stato molto bello, oggi noi tocchiamo con mano la dimostrazione del fatto che se qualcosa si vuole fare, si può fare” – ha affermato Sofia – “Noi abbiamo capito che vogliamo abbattere il pregiudizio che abbiamo nella nostra società sulle malattie mentali, perché un’idea del tutto sbagliata. La malattia mentale spaventa. Ma è solo ignoranza”.
Maya, Martina e Benedetta hanno continuato: “Secondo noi combattere lo stigma è molto importante perché la disinformazione è un’arma letale per la nostra società. Questa esperienza ci ha cambiato perché ci ha fatto realmente avvicinare alle persone che hanno delle difficoltà. Queste difficoltà non sono poi così strane, se ci pensiamo bene. E in fin dei conti non dobbiamo semplicemente combattere lo stigma, ma dobbiamo comprenderlo, per vivere al meglio di fianco a queste persone che hanno bisogno di interagire con noi per sentirsi accettate e libere”.
Dopo le partite, Radio Incredibile ha partecipato anche alla premiazione del torneo, che si è svolta presso la vicina Casa della Gioventù, sempre ad Ascoli.
Il momento della premiazione è stato davvero molto toccante, perché in un primo momento i ragazzi delle scuole superiori hanno proiettato dei contributi video che raccontassero tutto il percorso e il lavoro svolto all’interno del progetto. I video presentati sono stati due.
Nel primo contributo, dal titolo “Alice attraverso lo stigma”, i ragazzi dell’istituto agrario hanno presentato, attraverso immagini suggestive interpretate da loro in prima persona, la storia di una ragazza che incontra la personificazione di alcune malattie mentali, come l’ansia e la schizofrenia.
Nel secondo video, i ragazzi dell’istituto alberghiero hanno mostrato il percorso del loro lavoro, che è partito dalla ricerca del significato della parola “stigma” e si è concluso con il racconto della loro personale esperienza nell’incontro con i pazienti dei centri di salute mentale.
Infine ai nostri microfoni abbiamo avuto l’onore e il piacere di ospitare la dottoressa Marcella Perongini (P.A.Ge.F.Ha.) che ha affermato con estrema sintesi e precisione: “Dobbiamo saper coltivare la nostra normalità come la nostra diversità, tutti”.
Valido anche il contributo della Dottoressa Donatella Ferretti (Assessore alle Politiche Sociali): “Questo progetto è stato molto importante per combattere lo stigma e la solitudine e il lavoro condotto nelle scuole deve fare in modo che questo non finisca qui ma che questo tipo di sentimento di inclusione faccia parte dell’esperienza quotidiana dei ragazzi”.
Doveroso il saluto di un emozionato Dottor Cesare Milani (direttore ASUR AV5): “Oggi la radio ha dato la possibilità di far conoscere questo progetto, tutte queste persone qui oggi sono unite e combattono le barriere dello stigma”.
La preziosa conclusione della dottoressa Milena Facciabene ci ha commosso: “Grazie radio incredibile perché riuscite a dare voce a queste esperienze uniche. Ricordate che una comunità che si apre è una comunità che non muore, una comunità che non allontana la sofferenza continua a vivere perché cura le proprie ferite. Oggi abbiamo capito che giocare è potente”.
Da questa giornata Radio Incredibile ha toccato con mano quelli che sono i valori che di solito promuove nelle varie realtà in cui svolge attività di radiofonia. Di sicuro, possiamo affermare che l’inclusione e la discriminazione non sono solo parole, ma sono la realtà dei fatti e, grazie a questo progetto, i ragazzi che vi hanno partecipato insieme ai pazienti hanno sperimentato che è veramente possibile vivere la realtà dell’integrazione.
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