Feb
2009
Il gran ritorno di Julia Roberts
LOS ANGELES – Julia Roberts non finisce mai di sorprendere: proprio quando sembrava che sarebbe sempre stata scostante e provocatoria con la stampa, si ripresenta per la sua prima intervista da più di un anno ed è anche spiritosa.
Non è vero che era sparita dalle scene, precisa: in fondo, oltre al suo breve e indimenticabile ruolo della ricca matrona texana in Charlie Wilson’s War nel 2007 ha prestato la sua voce a due film animati tra cui uno dei più amati degli ultimi anni, Charlotte’s Web. E ora torna sugli schermi accanto a Clive Owen nel thriller di spionaggio/commedia romantica Duplicity, scritto e diretto da Tony Gilroy (sceneggiatore della trilogia di Bourne Identity).
Si presenta in giacchetta jeans su una T shirt bianca e stivali neri, i capelli biondi sempre lunghi e ondulati, e il sorriso, ora che si concede delle grandi risate ogni pochi minuti, più grande che mai.
Che Julia Roberts sia finalmente un po’ meno arrabbiata e sospettosa? Che con tre figli (due gemelli di quattro anni e il piccolo Henry di un anno e mezzo), un marito (il cameraman Danny Moder incontrato nel 2000 sul set di The Mexican), le loro varie case “verdi” a Venice e Malibu in California, e il ranch in New Mexico, la passione per il giardinaggio organico e per l’ambiente, la Roberts, 42 anni, sia finalmente felice?
Ne abbiamo parlato al Four Seasons Hotel di Los Angeles, dove l’attrice di Pretty Woman ha incontrato la stampa per il lancio di Duplicity, che uscirà negli States il 20 marzo (in Italia il 27 marzo). Un film in cui la Roberts e Owen sono due spie industriali fuoriclasse che fra una scena d’amore e un tradimento cercano di carpire la formula magica per la cura della calvizie per le due compagnie di cosmetici concorrenti per cui lavorano.
Quale è dunque il segreto della sua bellezza?
“Non mettermi niente sulla faccia. Ma la mia è una fortuna genetica, dovreste vedere mia madre! E poi quando hai quattro persone da vestire prima di uscire di casa al mattino non hai tempo per pensare a te stessa. Io non mi sono mai preoccupata di farmi trucco e capelli solo per andare al supermercato. Se mi metto un po’ di crema intorno agli occhi già mi sento a un buon punto!”
Come mai Duplicity?
“Tony è grande maestro, conosce le parole e le usa bene. E’ certamente una sfida, il linguaggio delle spie può essere difficile, ma i copioni di Tony sono un obbligo per ogni attore, prima o poi. Tony e Clive mi avevano parlato di questo film anni fa ma non potevo farlo perché ero incinta, sono fortunata che mi hanno aspettato e abbiamo potuto farlo insieme”.
Cosa la porta a fare un film in questi giorni?
“Penso di avere ancora gli stessi criteri per i film che ho sempre avuto, intellettualmente le cose che mi incuriosiscono sono le stesse di prima. Naturalmente da quando sono diventata mamma lavoro meno, ma io non ho mai lavorato tanto, non ho mai fatto un film dopo l’altro. E comunque quando hai tre ragazzini in casa reciti tutto il tempo, fra storie e spettacoli di burattini”.
Cosa pensa degli Oscar appena assegnati?
“Mi è sembrato eccitante vedere tante attrici e attori insieme sul palcoscenico, e penso che Hugh Jackman abbia fatto un gran lavoro. E’ una cosa dura, è incredibile che qualcuno voglia farlo!”
Non le avevano chiesto di presentare?
“Sì, ma mio marito tornava dall’India proprio quel giorno e volevo stare a casa con lui e la famiglia. E’ una questione di priorità”.
A che punto è il suo giardino organico?
“Lo abbiamo appena scavato per ripiantarlo, e i bambini lo amano. Penso che quando i bambini sanno da dove viene il loro cibo sono più inclini a mangiarlo. Vederli mangiare kael (una verdura tipo spinaci piuttosto amara, ndr.) mi ha reso una mamma molto fiera. La nostra casa di Malibu è stata costruita quasi interamente con materiali riciclati, è alimentata da pannelli solari. Non siamo ancora perfettamente “verdi” ma quasi!”.
Trova che la gente sia intimidita da lei?
“Io non penso di essere una che spaventa la gente… a meno che non voglia farlo di proposito!”.
E’ vero che guida il suo trattore?
“Sì, e cucino. Il che è una gran gioia, anche se ci sono giorni in cui ora che finisci la colazione cominci con il pranzo e appena finito quello attacchi con la cena e ti domandi dove possa essere il “take out” più vicino”.
Quali sono i difetti che odia di più in una persona?
La cattiveria e la stupidità.
E le qualità?
“La sincerità”.