Gp d'Australia

 SEPANG – Falsa testimonianza. Versioni contradditorie. Condotta antisportiva, con dichiarazioni ingannevoli, mistificatorie. In pratica un bugiardo. Sono queste le accuse che i giudici della Fia hanno mosso nei confronti del campione del mondo Hamilton. Questi i motivi per cui, oltre a restituire il terzo posto del gran premio d’Australia a Trulli, hanno deciso di escludere il pilota della McLaren dall’ordine d’arrivo, lasciandolo senza punti in classifica. Secondo i tre commissari di gara,

Surinder Thatthi, Olafur Gudmundsson e Steve Chopping, gli ultimi due presenti al primo giudizio in Australia (quello che aveva tolto dalla graduatoria Trulli e messo sul podio Hamilton) e per questo convocati in Malesia (non sono i controllori di domenica, il loro compito è finito, alla faccia del taglio dei costi), Hamilton avrebbe dovuto comportarsi in maniera diversa.

A caldo, alla televisione “Speed Tv” e nelle dichiarazioni ufficiali del team McLaren, aveva affermato di aver lasciato deliberatamente passare Trulli, “non sapendo, poiché eravamo in regime di safety car e io lo avevo superato il giro prima, se il terzo posto spettasse a me o a lui”, per poi cambiare versione davanti ai giudici e sostenere che era stato scavalcato e basta, ignorando il perchè.
Sulla base di questa testimonianza i commissari non avevano creduto all’alibi di Trulli, “Hamilton era fermo, io sono passato a 80 chilometri l’ora, la nostra telemetria lo dimostra”, e avevano punito l’italiano. Sentenza inappellabile, con grande rabbia della Toyota. Poi però sono arrivati altri filmati, le televisioni hanno trasmesso le prime interviste di Hamilton e la Fia, di sua iniziativa, ha deciso di riaprire il caso. Convocando i due piloti e scoprendo che la versione di Hamilton era completamente cambiata.

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Di fronte alle comunicazioni via radio della McLaren, a Melbourne non portate dal team davanti ai giudici (cosa che ha fatto arrabbiare la Fia), in cui si ascolta per due volte l’ordine della scuderia di far passare Trulli, “poi semmai faremo ricorso”, Hamilton non ha potuto negare di aver rallentato apposta e di aver ceduto il passo. In questo modo ha scagionato Trulli, ma soprattutto ha aggravato la propria posizione. E’ diventato un bugiardo e un pilota antisportivo, per i giudici ha infranto il comma c dell’articolo 151 del regolamento sportivo, e per questo (articolo 158) hanno deciso di cancellarlo dall’ordine d’arrivo, togliendo i sei punti anche alla squadra, complice per aver nascosto il colloquio con il pilota e per aver negato di aver impartito l’ordine. Pure qui sentenza inappellabile, con grande rabbia della McLaren.
Che nega ogni addebito (ma la radio la inchioda), difende il suo pilota, ma non può che accettare la decisione.