Feb
2009
Collina, sì al doppio arbitro
ROMA – I giudici di porta e il cartellino arancione. Sono queste per Pierluigi Collina due possibili strade da percorrere per il calcio del futuro. E il designatore arbitrale decide di aprire le porte all’innovazione. L’ex fischietto approva la proposta lanciata dal presidente Uefa Michel Platini e si dice disponibile a una sua sperimentazione in Italia. “Il doppio arbitro? L’idea iniziale prevedeva due assistenti e per fortuna è stata cambiata – spiega Collina ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ – . Il presidente Abete ha confermato la disponibilità dell’Italia a sperimentare, come è avvenuto in passato e credo sia una grande opportunità per il calcio italiano”. Idea promossa sul campo, dunque. “Ho parlato con arbitri che hanno fatto questa sperimentazione e mi hanno detto che la sensazione era di avere maggiore controllo su quello che succedeva nelle aree di rigore e che comunque la decisione veniva presa da uno solo, il capo arbitro”.
CARTELLINO ARANCIONE – E sempre in tema di sperimentazione Collina rivela che a brevissimo verrà discussa un’idea rivoluzionaria: l’introduzione di un cartellino arancione, una sanzione più severa rispetto all’ammonizione e che porterebbe a una vera e propria espulsione a tempo. “Sabato all’International Board, l’organo preposto alla valutazione dei cambiamenti delle regole – conferma il designatore – si parlerà di una sorta di cartellino arancione proposto dalla federazione nordirlandese per istituzionalizzare l’espulsione a tempo proprio per quelle situazioni per le quali il cartellino rosso è forse un po’ troppo e quello giallo è troppo poco”. OAS_RICH(‘Middle’);
IL CASO ADRIANO – Collina poi torna sugli ultimi episodi che hanno visto protagonista Adriano. Sul gol di braccio nel derby di Milano: “Ero in tribuna a San Siro e nessuno se n’è accorto – dice l’ex direttore di gara – E anche in campo era molto difficile da vedere in diretta. Non a caso, Platini non ha detto che il gol era irregolare come qualcuno ha sostenuto, ha semplicemente detto che il contatto con la mano con due giudici di porta forse sarebbe potuto essere visto e quindi valutato”. A Bologna? Non c’è neppure da parlare perché il movimento del braccio del giocatore dell’Inter è assolutamente determinato dall’avversario che salta con lui e in una qualche maniera lo sposta”.
FALLI INVOLONTARI – Anche negli altri casi Collina ravvede l’involontarietà. “Nei tre casi dell’ultimo fine settimana, Yepes in Fiorentina-Chievo, Natali in Torino-Udinese e anche Legrottaglie in Palermo-Juventus, non credo – afferma – che si possa sostenere che ci fosse una volontarietà nel colpire con la mano o il tentativo di sfruttare questa maggiore disponibilità a comprendere l’involontarietà. E’ chiaro che la distanza paga un ruolo molto forte, Natali e Legrottaglie erano a quasi un metro dall’avversario che tira”. La considerazione finale è che “per gli arbitri, la soluzione più semplice sarebbe punire ogni tocco di mano. In questo caso, però, avremmo il ‘tiro alla mano’. Gli arbitri non decidono le regole, le applicano”. E il futuro di Collina come designatore? “Ho mandato fino a 30 giugno, penso a far bene fino a quella data”.