Dic
2008
Jollbot, la pallina magica
SE vi è sembrato folle che nel film Bolt il criceto Rino riuscisse a correre a tutta velocità e superare ogni ostacolo racchiuso in una palla di plastica, alla fine di questo articolo potreste pensare che la scienza abbia trovate un po’ pazze. O che la fantasia si ispiri alla scienza. Comunque la interpretiate, l’invenzione di un ricercatore dell’Università inglese di Bath è considerata una svolta nelle esplorazioni spaziali. Rhodri Armour ha infatti creato “Jollbot” un robot che può saltare come una cav alletta e rotolare come una palla, un aggeggio che, ritengono gli esperti, eviterà inconvenienti come quello occorso alla sonda spaziale Opportunity su Marte. Nel 2 005, la Nasa cercò per giorni di disincagliare la sonda che era finita con le sei ruote affondate nella sabbia e non riusciva a muoversi. Furono momenti drammatici, in cui la missione rischiò di andare in fumo.
Gambe e ruote, sono questi gli handicap dei robot. Questi problemi non si verificheranno più con Jollbot, capace di saltare gli ostacoli e rotolare senza scossoni sui terreni meno accidentati, grazie al fatto che non ha né le une, né le altre. Sembra un’assurdità, ma i robot con le gambe sono di solito molto complessi, difficili da costruire e ancor più difficili da manovrare perché se si capovolgono e non sempre è possibile rimetterli in piedi. Riuschiano infatti di finire come coleotteri a zampe all’aria, incapaci di muoversi da soli. Le ruote risolvono alcuni di questi inconvenienti, ma le dimensioni degli ostacoli che devono superare ne limitano comunque le prestazioni.
Una nuova vittoria della biomimetica. Per ovviare a questi problemi i ricercatori del Centro Universitario per la Biomimetica e le Tecnologie di Bath hanno osservato la natura, come sempre più spesso accade per la creazione di materiali e congegni di ultima generazione. Lo hanno dimostrato i costumi dei nuotatori, il velcro e anche il drone rivoluzionario ispirato a un dinosauro volante: la natura ha già tutte le risposte alle domande degli uomini. E infatti sono stati la cavalletta e una bolla di sapone a dare l’ispirazione per il robot che non si ferma di fronte a nessun ostacolo.
Come è fatto Jollbot. Jollbot è una sorta di gabbia sferica adatta a rotolare in qualunque direzione, è flessibile e piuttosto piccola, con un diametro di circa 70 centimetri e il peso di circa un chilogrammo. Il suo inventore ha spiegato: “In passato sono stati creati altri robot in grado di saltare o di rotolare, ma questo è l’unico che può fare entrambe le cose. In natura ci sono due tipi fondamentali di salto, quello continuato dei canguri, che si basa su un attento controllo e l’azione diretta dei muscoli per dare la spinta, e quello delle cavallette. Questi insetti usano la tecnica del “fermati e balza” perché è come se immagazzinassero l’energia nei muscoli in congegni a molla, che vengono rilasciati rapidamente per saltare”
“Il nostro robot – continua Rhodri Armour – salta in modo simile alle cavallette: ma al posto dei muscoli usa motori elettrici per immagazzinare l’energia necessaria per il salto nel suo scheletro-gabbia elastico. Prima di spiccare il balzo il robot schiaccia la sua forma sferica e quando è pronto rilascia l’energia immagazzinata tutta in una volta, riuscendo a per saltare fino a mezzo metro di altezza”.
Le prove di salto di Jollbot sono state fatte anche in ambienti privi di gravità e le prestazioni del robot sono confortanti. “Prototipi successivi potranno avere un rivestimento elastico della gabbia sferica con fotocellule per immagazzinare energia solare, in modo che il robot possa autoalimetarsi. Inoltre sarà dotato di sensori per percepire le variazioni di terreno”.