Ferrari:

MARANELLO – La Ferrari conferma la propria opposizione al nuovo regolamento imposto dalla Fia e non intende iscrivere le proprie vetture al mondiale 2010. Lo ha comunicato l’azienda al termine del cda che ha analizzato le prospettive e le regole della Formula Uno.

Dura, durissima presa di posizione, dunque, quella, della Ferrari. Lo scontro con la Federazione internazionale dell’automobile (Fia) è ornai totale e la possibilità di un accordo con i team in relazione al budget fisso previsto dal 2010 si fa sempre più lontano. E non solo per l’ipotetico tetto di spesa (fissato a 40 milioni di sterline): con queste nuove regole si rischia di creare un Mondiale diviso in due categorie. E già, perché chi sceglierà di correre con queste limitazioni avrà notevoli vantaggi tecnici rispetto ai team più grandi.

Quali vantaggi? C’è di tutto e, per sintetizzare il discorso, basti dire che un gruppo di lavoro di super tecnici di F1 (di cui fa parte anche Peter Wright della stessa Fia) lo ha quantificato in una vera enormità: due secondi al giro in media. Ovviamente non è solo la Ferrari a protestare, ma anche tutti gli altri top team, dalla McLaren alla Toyota, passando per Renault, Bmw e Red Bull.

A dire il vero, però, non tutti assumono posizioni chiare (in questo la McLaren è maestra) ma va dato atto a Toyota e Red Bull di aver preso una posizione netta. Il colosso di Tokyo minaccia infatti il ritiro se le regole prevederanno il tetto di budget “a scelta”, mentre Dietrich Mateschitz, patron della Red Bull, ha addirittura fatto dichiarazioni pubbliche: “Se le regole per il 2010 rimarranno invariate – spiega il boss del team – non ci iscriveremo al Mondiale”. “Al momento, le condizioni non ci consentono di iscriverci al Mondiale 2010”, dice Mateschitz al quotidiano ‘Salzburger Nachrichten’. La Red Bull condivide le posizioni assunte sinora dalle squadre legate a case costruttrici e si allontana dal fronte formato da Williams, Brawn GP e probabilmente Force India.

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Come finirà? Difficile dirlo. Ma la speranza di un accordo sembra l’unica strada percorribile. Per ora la Federazione internazionale sembra intenzionata a riallacciare le trattative con l’associazione dei team (Fota) per ricucire lo strappo. Solo che se si aspetta ancora un po’ Ferrari e soci potrebbero davvero abbandonare per sempre la F1 e lanciare una propria categoria di monoposto: la pazienza dei team in questi ultimi anni è stata davvero messa a dura prova con folli cambiamenti di regolamento (parco chiuso, il blocco dei motori, il passaggio dal V10 al V8, il Kers…) che non hanno mai centrato l’obiettivo fissato, ossia quello far diminuire le spese e ridurre la velocità. fonte repubblica.it