Berlusconi-Saccà
 ROMA – La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’archiviazione per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e per l’ex direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, in relazione alla vicenda legata alla raccomandazione di cinque attrici per la produzione di fiction tv, in cambio di un sostegno finanziario allo stesso Saccà.

“Distruggere le intercettazioni”. Secondo le conclusioni dei pm Sergio Colajocco e Angelantonio Racanelli, le conversazioni appaiono “irrilevanti”: “Ritenuta la necessità di assicurare il massimo della tutela possibile alla riservatezza dei soggetti coinvolti”, dunque, i pm hanno chiesto al gip di provvedere alla distruzione delle intercettazioni e di tutta la documentazione anche in formato informatico relativa alle stesse.

L'”operazione libertaggio”. In un primo tempo, l’inchiesta era stata affidata alla Procura di Napoli e si basava sull’ipotesi che Saccà usasse il suo ruolo nella televisione pubblica per piazzare le attrici segnalate, e per ricevere dal Cavaliere un aiuto nella sua futura attività privata. E anche per Berlusconi il fine ultimo sarebbe stato quello di convincere un parlamentare di centrosinistra a passare dalla sua parte provocando la crisi del governo Prodi: quella che lui chiamava “operazione libertaggio”.

Gli atti spostati a Roma. In seguito, gli atti sono stati spostati a Roma. Una decisione presa dal gip di Napoli Luigi Giordano, accogliendo la richiesta dei legali del premier che sostenevano che le telefonate “cruciali” per il reato contestato al Cavaliere avvennero mentre i due interlocutori erano a Roma.

“Nessuna certezza di do ut des.La richiesta di archiviazione è basata sull’insussistenza del rapporto tra la promessa e gli interventi in favore di atrici segnalate da Berlusconi. “Non vi è certezza sull’esistenza di un do ut des: d’altronde, anche l’evidente sproporzione tra le condotte in ipotesi riferibili a un soggetto ‘corruttore’ e a un soggetto ‘corrotto’ appare indicativa in tal senso – scrivono i pm – lo stretto legame tra Berlusconi e Saccà era tale da consentire al primo di effettuare ‘segnalazioni’ al secondo senza dover promettere od offrire nulla in cambio”.